L’arte culinaria post lavorativa


Questo post è diverso da tutti gli altri.

Vedete a casa mia la cucina è sempre stata arte maschile.

Seguono riminiscenze infantili di cui potrebbe fregarvene una beneamata, nel caso andate “al branzino all’acqua pazza“.

Mentre facevo la pasta asciutta nelle pentole (vere) con le mie macchinine e cucchiaio di legno (vero anch’esso), mio padre che più o meno sopportava il casino immane che producevo, affettava verdure, carne, pesce, ecc con un coltellaccio che nella mia dimensione minuta sembrava l’equivalente di una Claymore.

Ovviamente per me il coltello di grossa dimensione è sempre stato utensile atto a produrre godurie mangerecce… figuratevi quando ho scoperto che poteva essere un’arma… ci ho impiegato un po’ a capire… le prime volte che ho connesso che gente usava i coltelli per ammazzare varie specie di affini (figli, padri, madri, consorti, vicini, gatti, cani ecc) devo aver pensato ad un banale errore nella scelta alimentare… Un refuso.. cioè mentre pulisci, tipo il branzino, quello scappa di mano… mica che uno ci potesse volutamente far del male veramente… era inconcepibile, il coltello serve per cucinare! Non facciamo casino!

Beh poi ho capito che la gente è strana e non tutti erano della mia idea… e che esiste pure una cosa chiamata libertà di pensiero… vabbeh.. certi traumi sono duri da superare…

Comunque vi volevo parlare di altro.

Un branzino all’acqua pazza

Ebbene sì, di recente mi sono imbattuto in questo piatto di chiara origine mediterranea.

O forse era un’orata… vabbeh il punto è che era buono.

E quindi mi chiederete? Quindi l’aveva preparato mia madre!!!

Che da quando si è ritirata dalle scene lavorative si ricimentata in cucina con buoni risultati!!!! Cosa che avrei ritenuto impossibile fino a qualche tempo fa devo ammettere…

Ma siccome solo gli stolti non cambiano mai idea, ecco questo post è per celebrare questa sua nuova espressione.

Brava!!!

P.S.
Sì ovviamente lei legge il blog e sto già gongolando al pensiero di quanto la imbarazzerà tutto questo 😀 😀 😀

8 pensieri riguardo “L’arte culinaria post lavorativa”

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