Oggi mi sono imbattuto in una delle tante frasi ad effetto che girano per internet che più o meno recita così:
Sono in una fase della vita in cui non mi interessa parlare di argomenti inutili, per cui se mi dici che 1+1=5, ok hai ragione divertiti.
Che sembra una cosa ragionevole e di buon senso.
E però è un buon modo per farsi male.
Tutti sappiamo che 1+1=2 (normalmente è così almeno), ma non ho mai incontrato nessuno che mi venisse a dire che fa 5, salvo in contesti di matematica avanzata che adesso non ci interessano (anche se i social sono pieni di giochini del genere).
Ovviamente il senso della frase è diverso, infatti si parla di cose “inutili”, ma cosa è utile?
Se faccio un parallelo con la vita, quella di tutti i giorni, posso pensare che si intenda: “non voglio giri pindarici, voglio parlare di cose concrete e reali”.
1+1=2 è una cosa concreata e reale, penso saremo tutti d’accordo.
E però è anche semplice, quasi banale.
E qui sta il problema.
La vita non è mai semplice o banale: i populisti improntano i loro discorsi sul semplice (i discorsi di pancia), per questo sono pericolosi, perché non offrono mai soluzioni concrete: fermano un barcone perché è pieno di criminali, dicono, ma non fanno un piano di sovvenzioni per installare un sistema territoriale di allarmi domestici; non cambiano la legge sulla possibilità di visionare le telecamere; eccetera.
Non voglio proseguire parlando di politica, tanto non cambia molto, il problema vero è che non vengono offerte soluzioni, e che siamo messi talmente male che le soluzioni ci impiegherebbero 20 anni a sortire effetti…
No, voglio proseguire parlando del senso più profondo di tutta la frase; in essa traspare una sorta di delusione; forse un po’ di esperienze andate a finire male.
Ecco, per quel poco che ho capito, di solito questo succede per due ordini di motivi:
- troppe aspettative;
- poco ascolto di sé.
Le aspettative sono una brutta bestia, ne parlavo anche nell’Egoismo dell’amore; oltre ad essere una forma di maleducazione, ci fanno proiettare sull’altro i nostri desideri impedendoci di conoscerlo veramente (l’altro intendo).
Oltre al fatto che spesso i nostri desideri nascondono le nostre mancanze, per questo le cerchiamo negli altri.
E questo ci porta al secondo punto, non possiamo completarci con gli altri, dobbiamo farlo da soli e finché non siamo completi non saremo mai felici, né da soli, né con altri.
Per farlo dobbiamo farci domande, domande nuove: non funzionerà mai finché continuiamo a ripeterci quello che già sappiamo, che 1+1=2, che l’amore è semplice, che la vita è semplice, eccetera.
Non lo è, non lo è mai, cambiano le sfide, ma non l’essenza stessa della vita, che poi è anche la nostra: siamo tutto fuorché semplici!
Per questo siamo belli.