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Aspettate a donare il sangue!!


Sì, lo so, i media dicono altro.

Sono appena stato a donare (Avis di Novara), il medico che mi ha fatto la visita preliminare mi ha ha fatto notare che in realtà non era il momento migliore per donare.

Poiché le sale operatorie sono a ritmo ridotto, anche l’uso di sangue è ridotto (si usa, ma meno del solito).

Il vero boom di sangue ci sarà quando riaprono le sale operatorie: meglio allora conservarlo per un mesetto.

Non so nelle altre zone quale sia la situazione, quindi il consiglio è semplicemente di chiamare e informarsi.

Consiglio aggiuntivo: chiedi espressamente se il tuo sangue serve ora o è meglio attendere.

Ah, tra l’altro, non viene effettuato il tampone prima della donazione, ti provano la febbre, questo sì, ma niente tampone (beh mi pareva strano visto il costo e i tempi di gestione).

Se hai notizie diverse o un link dove vengono raggruppate segnalamelo nei commenti!

E se puoi diffondi l’avvertimento!

Meschini manifesti


“ho accertato i fatti, si puo bloccare la nuova struttura in via xxxxx”
1- l’immobile in cui si vorrebbe trasferire il centro islamico si trova in un’area artigianale/industriale (come da piano regolatore), mentre per quella finalità, serve un’area con destinazione XXX
2 – serve quindi un cambio d’uso, che il privato acquirente dovrà proporre al comune
3 – si tratta di una scelta che non anessuna natura obbligatoria o dovuta e che compete al consiglio comunale: posso anticipare che personalmente voterò contro

4 – se la mia coalizione sosterrà la mia stessa posizione, la struttura non potrà essere realizzata.

Cosa diciamo noi da anni
– no a un luogo di preghiera “mascherato” da centro culturale e associativo
– sì a controlli puntuali

Questo il manifesto voluto da un esponente della giunta (e del suo partito di riferimento) e apparso in maniera pervasiva in un borgo italiano.

Ho rimosso i riferimenti espliciti a nomi e luoghi lasciando inalterate le altre parti.

Da dove partiamo? Dalla fine direi, dalla paura.

Questo manifesto cosa ci dice? Ci dice che per i poteri conferiti alla giunta sulla modifica al piano regolatore, potranno ergersi a baluardo contro l’attacco che vogliono sferrare questi musulmani a… beh non si sa bene a cosa, ma suppongo a qualcosa di importante… come i nostri valori.

Ok, ma quali sono i nostri valori? Cioè su cosa ci stanno attaccando esattamente?

Entriamo nel merito dei fatti? Non serve, rimaniamo a leggere il manifesto.

È evidente che un gruppo di persone hanno fatto richiesta di acquisto di un immobile, lo dice al punto 3.

Altrettanto chiaro che l’obbiettivo è quello di creare un centro associativo e culturale e di preghiera.

Ora un luogo di preghiera è esso stesso per definizione un luogo culturale e associativo, mica è una novità.

Eh però questi pregano Allah, ora, al di là che Allah vuole semplicemente dire Dio e che fondamentalmente pregano lo stesso Dio degli Ebrei e dei Cristiani (vedetela come tre diverse versioni: ebrei 1.0, cristiani 2.0, musulmani 3.0), quale è esattamente il principio contro cui si stanno lanciando?

Lo stato italiano è semi-laico (ci sono sempre i patti del laterano), e garantisce il rispetto per le diverse professioni religioso, salvo che abbiano finalità o pratiche contrarie al nostro corpo normativo.

Dire che il Corano violi le nostre leggi è barzelletta: nel senso che in alcuni passi sicuramente le viola, ma si può dire lo stesso anche della Bibbia, sono testi nati in un altro contesto culturale.

Quindi quale è il punto? Perché sprecare soldi per questi manifesti? Cosa ci vogliono dire?

Oh sì l’ultimo punto: non vogliamo farci prendere in giro e vogliamo controlli puntuali.

Meno male, dico io! Finalmente in questo paese si fanno dei controlli puntuali… ma su cosa esattamente?

Provo a fare qualche supposizione, perché così insomma il manifesto mica mi aiuta più: forse in realtà ci vogliono dire che sospettano che questa manovra, mascheri la nascita di un centro di incontro sovversivo e criminale.

Beh tutto può essere in effetti, però vogliono fare controlli puntuali: meno male! Mi rincuora!

Perché, voglio dire, non facciamo i buonisti: in questo momento storico c’è una falange criminale che usa la religione islamica come pasta aggregante, non possiamo dimenticarlo.

Ma loro vogliono fare controlli, quindi tutto a posto no? Verificheranno, metteranno l’equivalente di un riflettore e staranno attenti a tutto quello che succede, in maniera da evitare utilizzi impropri.

Che poi, oh!, mica fessi, se hai un nemico meglio tenertelo vicino che lo controlli meglio, no?

Brava giunta che utilizzerai le forze dell’ordine… Giunta?

Aspetta un attimo, mica sta alla giunta coordinare le forze dell’ordine, sì certo la polizia urbana sì, ma per le indagini vere ci pensano il prefetto e il questore… Cara giunta esattamente che cosa vorresti fare?

Cavolo… mi nasce un sospetto, e se fosse tutta una farsa? Se in realtà non volessero fare nulla? Cioè se vuoi fare delle indagini mica glielo vai a dire no, che li tieni d’occhio?

E allora che senso ha? Cioè è come dire che per risolvere il problema della tossicodipendenza vietiamo la vendita di droga, che per sconfiggere l’evasione la dichiariamo illegale.

Come dite? già fatto? ha funzionato? No, vero?

Questo è il punto, per risolvere problematiche di questo tipo si fa lavorando non facendo manifesti.

I musulmani non si convertiranno perché non gli facciamo costruire una moschea, la droga non sparirà perché la vietiamo.

Serve lavorare sulla cultura, serve soprattutto informarsi con chi conosce bene i fenomeni, perché le soluzioni raramente sono quelle che ci vengono in mente nei 15 minuti che passiamo in meditazione quotidianamente sul nostro personale trono di bianca porcellana.

Voglio dire è come se siccome i terroristi hanno usato la Xbox (o era la Play Station?) allora noi ne vietassimo le vendite.

Invece, i controlli in Italia ci sono, approfonditi anche; sufficienti? No, ci sono un sacco di leggi che impediscono di fare i controlli come si deve su un sacco di cose:

  1. droga;
  2. prostituzione;
  3. evasione fiscale;
  4. furti;
  5. ecc.

E sapete una cosa? Manchiamo noi, che quando succede qualcosa ci giriamo quasi sempre dall’altra parte, che vediamo le forze dell’ordine come qualcuno che ci vessa, che ci viene a dare le multe, che ci rompe le scatole.

Già perché abbiamo tutti qualcosa da nascondere, in questo ginepraio di leggi e leggiucole è facile trovarsi in difetto, perché se anche abbiamo sostanzialmente ragione spesso ci è sfuggito qualche aspetto formale (leggasi burocratico) che ci fa passare dalla parte del torto; e quando non basta, lo Stato si arroga i privilegi di essere al di sopra della legge (vedi Equitalia e le tante asimmetrie negli obblighi contributivi).

E poi ci sono quelli che frodano davvero lo stato, quelli che lo fanno con intenzione, quelli che, non si sa bene come, sono quasi tutelati dallo stato.

Già, ma a chi fa comodo tutto questo? Chi ci guadagna?

Perché ci sono più sportelli per gli immigrati che per i cittadini anche se i richiedenti sono pochi? Chi ci guadagna?

Provate ad immaginarlo, avrete visto o letto tutti Gomorra no?

Quando uno stato non gestisce un problema, consente ad altre organizzazioni di farlo, comprese quelle criminali.

Tornando al manifesto; quando l’ho letto cosa ho pensato? Mi sono chiesto se fosse una brutta pubblicità, una pessima campagna elettorale (fuori tempo e luogo) o ci fosse qualcosa di peggio sotto.

L’ultima eventualità, a sensazione, la ritengo remota e tuttavia, se volessimo fare i complottisti, non ci starebbe male leggere quell’ultimo messaggio come un avvertimento per i criminali veri: “state lontani da lì perché vi verranno a controllare!”

Per fortuna è totalmente irreale: si faceva prima con pezzo di carta.

La lingua evolve… di suo


Sommario

Bravo il bimbo, ma mica ha rivoluzionato il nostro futuro

La crusca risponde..

La notizia del giorno è che la prestigiosa Accademia della Crusca ha risposto ad un bambino di otto anni che in un compito si è inventato la parola “petaloso”.

Mi è sembrata un’azione molto carina e gentile da parte loro e mi ha fatto sorridere affettuosamente, poi mi sono imbattuto nei commenti entusiastici e inneggianti alla eccezionalità dell’evento e ho avvertito un crollo verticale in zona pelvica.

Insomma le gonadi furon rotolanti più che rotanti!

Mi spiego, onestamente non ho capito il clamore della notizia, oltre alla cordialità dell’accademia, dico.

Essa ha risposto due cose:

  1.  è ben formata (bravo bimbo, ma in fondo nulla di eccezionale, se si pensa che ci sono fumetti/cartoni animati/giochi in scatola/poesie che sfruttano questo principio);
  2. un termine per essere accolto deve essere usato (anche qui nulla di nuovo), quindi se vuoi veramente farlo diventare italiano la devi far circolare.

Quindi in conclusione:

  1. a otto anni un bambino ha la competenza linguistica per legare sostantivi a suffissi standard e costruire aggettivi credibili;
  2. l’aggettivo è credibile;
  3. l’aggettivo coniato non è (ancora) italiano;
  4. non è stato approvato.

Tornando a Matteo, il bimbo, lui merita un plauso e con lui la sua maestra per aver preso giustamente sul serio la sua attività creativa, ma l’informazione che se ne da è falsa, l’accademia non ha approvato un bel nulla.

Inoltre, va bene accontentarsi delle piccole cose, ma questa è una notizia piccola rispetto a tutto quello che sta succedendo.

Petaloso incontra gli italiani

Certo qualcuno potrebbe far notare che se per una notizia così semplice si è riuscita a mistificarla pensiamo alle altre…

Tipo: “Step Child Adption” = adozione gay (maschi) peccato che

  1. la legge parla della possibilità da parte di un nuovo coniuge, in assenza o ripudio di quello naturale, di adottare il figlio del partner (e vale per tutti);
  2. in Italia l’affido ai padri è irrisorio;
  3. quindi riguarda più le donne;
  4. quindi gli uomini gay con figli in affido quasi non esistono;
  5. le donne voglio di più un figlio, se lesbiche fanno le doppie mamme fregandosene delle leggi assenti;
  6. e in conclusione per il fantasma di un’ipotesi trascurabile rifiutiamo un diritto a tutti.

mah…

Fornaci infernali


Piccolo ragazzo gaio
a dorso di una magnolia solitaria
cavalcavi gli strali del levante
spargendo petali uranici.

Spiegazione

Enola Gay è il b29 che bombardò Hiroshima sganciando la bomba atomica Little Boy.

Enola è un nome femminile che si scrive come il contrario di Alone (da solo) e in uno dei linguaggi dei nativi americani vuol dire magnolia..

Il costo di Gioia


Uomini, cui felicità non convien sempre
andate, tra le calli e gli scuri ,
domandando, nelle sere di novembre,
il costo di gioia che piove e urla dai muri.

— ispirara da Faber

Uomini, cui pietà non convien sempre
mal accettando il destino comune,
andate, nelle sere di novembre,
a spiar delle stelle al fioco lume,
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti,
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine

Proteggere i nostri dati…


…dall’incompetenza!!

Ciao ho pubblicato una petizione su change.org chiedendo l’utilizzo delle connessione sicure nei moduli di registrazione on line.

https://www.change.org/p/enti-e-aziende-di-pubblica-utilit%C3%A0-associazioni-dei-consumatori-presidenza-del-consiglio-dei-ministri-utilizzare-accessi-sicuri-ai-servizi-web-https

Utilizzare una connessione sicura è una cosa che costa molto poco alle aziende e dovrebbe far parte del vademecum del responsabile IT… ma a quanto pare non è così.

Aiutatemi a cambiare questa cosa, anche se sembra piccola nasconde cose più grandi:

  • le aziende non si interessano seriamente alla sicurezza;
  • trascurano i nostri dati;
  • si affidano a incompetenti;

Grazie!

Ecco il testo della petizione:

Molte piattaforme web di aziende di pubblica utilità ci richiedono di registrarci, fornendo i nostri dati personali senza garantire un adeguato livello di sicurezza (HTTPS).

In pratica è come se per parlare con un impiegato dovessimo urlare in mezzo ad una piazza gremita dove potrebbe esserci qualcuno interessato ai nostri dati che non dovrà fare altro che registrare le nostre “urla”.

Viceversa l’utilizzo di una connessione sicura HTTPS rende molto difficile (quasi impossibile) ad un terzo soggetto di “ascoltare” e tracciare i dati che comunichiamo a questi enti, in pratica è come se per parlare all’impiegato di cui sopra avessimo un ufficio privato.

Lo stesso discorso deve essere naturalmente esteso alle applicazioni per smartphone.

Faccio notare che di fatto questa mancanza viola il diritto alla privacy che pure viene proposto dagli enti

La richiesta è rivolta a tutti i fornitori di servizi di pubblica utilità tra cui, enti pubblici, aziende che agiscono per gli enti pubblici, aziende che forniscono servizi diffusi (come elettricità, acqua, gas), Banche e le stesse associazioni dei consumatori e alla presidenza del consiglio dei ministri per valutare una azione legislativa.

La scusa più forte di un pugno


Non ricevuto, dato.

Gli ultrà olandesi hanno fatto casino a Roma, fatto esecrabile, va bene non facciamola lunga, ogni società ha i suoi “malati” che pensano di sfogarsi in qualche modo idiota.

Pochi paesi hanno persone che si assumono la responsabilità delle azioni dei loro concittadini, come invece ha fatto questa cittadina olandese con il suo Scusa Roma Actie.

Sembrerà poco ma io vorrei poter essere come questa signora, vorrei credere in una nazione che si mobiliti allo stesso modo.

Invece mi sembra sempre di stare in mezzo ai maestri dello scarica barile, pronti a saltare sui carri degli occasionali vincitori connazionali (pure se sono italiani solo di nome come Fermi) e ancor più pronti a trovare colpevoli isolati (come Schettino, che è stato un imbecille, ma l’inchino era un rito).

Il giorno della memoria? No del peccato originale.


A integrazione dei compiti a Lei (Reinhard Heydrich, ndr) già assegnati con decreto del 24 gennaio 1939 di portare la questione ebraica ad una opportuna soluzione in forma di emigrazione o evacuazione il più possibile adeguata alle circostanze attuali, con la presente La incarico di curare tutti i preparativi necessari sotto il profilo organizzativo, pratico e materiale per una soluzione totale [Gesamtlösung] della questione ebraica nei territori sotto l’influenza tedesca. Nella misura in cui vengano toccate le competenze di altre autorità centrali, queste devono essere cointeressate. La incarico inoltre di presentarmi quanto prima un progetto complessivo dei provvedimenti preliminari organizzativi, pratici e materiali per l’attuazione dell’auspicata soluzione finale [Endlösung ] della questione ebraica

31 luglio 1941, Hermann Göring

Prendo spunto da questa inquietante lettera per convidividere alcune riflessioni, che, spero, vi inducano a spostare lo sguardo e a “vedere” una realtà diversa, più poliedrica, che spesso non è così ovvia come ce la raccontiamo.

Fissiamo alcuni punti:

  1. la soluzione finale, auspicata da Göring contro gli ebrei non è nuova (cioè l’emigrazione forzata), altri prima dei tedeschi l’hanno realizzata, per esempio in Spagna;
  2. gli ebrei hanno fatto poco per farsi amare dagli altri popoli, credo si possa evincere da diversi annedoti;
  3. dall’opzione emigrazione forzata a sterminio rientrano diverse motivazioni, alcune folli altre brutalmente pratiche;
  4. in Germania, c’era un diffuso sentimento ostile verso gli ebrei da circa un secolo;
  5. ci sono mille altre cose, ma per il mio pensiero può bastare.

I gerarchi che presero questa decisione erano tra l’arido e il pazzo e altre caratteristiche che oggi li renderebbero elegibili di ammissione ad istituto di salute mentale.

Comunque il resto delle persone, schiacciate dalla crisi economica e umiliate, erano furenti contro gli Ebrei da circa un secolo, e magari non disprezzerebbero un allontanamento di questa popolo che non si sente tedesco o che i tedeschi non sentono tedesco.

Ma, insomma, il resto delle persone, sono persone normali, più o meno come noi, persone che fanno la fila per prendere il pane, che se la sbrigano tra le noie della burocrazia ecc.

Eppure queste persone normali (comprese madri di famiglia) diventarono gli esecutori materiali dell’olocausto.

Stanford Prison Experiment (thanks to Philpi Zimbardo)
Stanford Prison Experiment (thanks to Philpi Zimbardo)

Successivamente abbiamo visto ripetersi altri Olocausti con le stesse dinamiche.

Gli piscologi sociali hanno poi fatto alcuni test, tra cui ricordiamo quello di Stanford; in breve riassumo dicnedo che dimostra come basti dare il ruolo di guardia per trasformare una persona normale in un sadico picchiatore.

Da tutte queste considerazioni appare che le persone comuni, come voi, come noi, se messe in un contesto organizzato tendono a seguire le regole di questo contesto.

L’asservimento alle regole è proporzionale al potere che il contesto ha sulle persone, in altre parole al numero e pervasità delle regole stesse.

La faccio semplice prendete il vostro dolcissimo figlio, mettetelo in una burocrazia malata e violenta, dategli il ruolo di aguzzino, e il vostro dolicissimo figlio diverrà uno spietato carnefice.

Questo meccanismo ha presa su chiunque di noi, non è un’opinione, ma un fatto.

Ma abbiamo difese? Sì. Farci domande, rifiutare le scelte obbligate, non smettere mai di pensare da soli.

Ogni volta che accettiamo una regola iniqua, anche solo il fatto di pagare una tassa per un servizio che non si usa, accettare che sia normale che lo stato non si fidi di noi (e quindi occorre continuare a dimostrare mille cose), è collaborare con il mostro burocratico, che nega la vita per promuovere al perpetuazione di regole, regolamenti e cavilli che non servono a nessuno.

Smettere di pensare è il peccato originale.

Mangiare la mela? No è sbagliato.

Ma chiedere fino alla nausea perché quel frutto no?

Forse questa è la sfida per ricevere il premio della vita.

Il sistema come alibi


Vivo in un paese che ha iniziato a fare la raccolta differenziata dei rifiuti intorno al 1995; sì quasi 20 anni prima di molti altri italiani.

Da allora ho sentito spesso, e ancora oggi, che fare la differenziata è inutile perché tanto poi in discarica si mischia tutto.

Vedete la differenziata può essere effettivamente effettuata se le percentuali di errore di contribuzione sono molto basse (quella dei rifiuti organici deve essere inferiore al 3%, se ben ricordo).

Ora chi parla è disinformato ma è anche una persona che cerca un alibi per non cambiare per semplice indolenza.

So che il cambiamento incontra sempre resistenze, ma trovo che questa sia veramente fastidiosa e antisociale.

Fare la raccolta differenziata non comporta nessun costo aggiuntivo in termini di tempo e una buona amministrazione dovrebbe farsi carico di non far costare nulla, neppure in termini economici.

Purtroppo so che non è sempre così, così come è evidente che la disinformazione non è propriamente colpa dell’individuo ma anche della società che troppo spesso non si cura di dare una corretta e trasparente informazione (per esempio a tutt’oggi non so bene se il polistirolo va nella plastica oppure no…)

Come individuo però penso che dovremmo fare resistenza a queste ultime cose, alle informazioni parziali ed opache, a costi scaricati sul cittadino invece che gestiti centralmente (sacchetti per i rifiuti organici per esempio). Forse addirittura, dovremmo iniziare a segnalare comportamenti scorretti, senza però sconfinare nella delazione.

Essere uno stato vuol dire anche questo, finché cercheremo nello stato gli alibi per fare solo il nostro piccolo interesse saremo solo delle piccole persone.

Furbizie: escrementi d’intelligenza


Asti, Sagra delle sagre, sfilata dei comuni: quasi 3 ore, bellissimo.

C’è chi arriva con le sedie, io mi contento di sedermi sul marciapiedi a bordo strada.

La strada che ospita la sfilata di carri, animali, persone, trattori, bicilette, moto ecc.

Il caldo esce piano ma poi il Sole ci ricorda che siamo ancora in estate.

Quasi da subito i marciapiedi si riempiono tra persone sedute e in piedi.

Padre con figlio furbo davanti e bambina emulatrice. Sono a un metro e passa dal marciapiede.
Padre con figlio furbo davanti e bambina emulatrice.
Sono a un metro e passa dal marciapiede.

E poi… e poi arrivano i soliti furbi, che si mettono sulla strada, occupando il manto, davanti agli altri occludendo la vista, facendo scorrazzare il proprio figlio nella sfilata (che se poi lo tirano sotto sarebbe pure colpa degli organizzatori).

I furbi, quelli che cercano di fregare e di arricchirsi a scapito degli altri mi fanno ribrezzo.

Per carità capita a tutti passare davanti agli altri, di avere fretta, ma qui è diverso.

Qui si parla di decidere che tu e tuo figlio abbiate più diritti degli altri, di pensare che la tua fruizione dello spettacolo sia più importante di quella degli altri.

è un atteggiamento demente e svilente, non rispetterai mai te stesso se non rispetti gli altri, le regole, semplici di etica essenziale sono quelle che ci vengono a mancare.

Ci lamentiamo dei politici e degli industriali, ma siamo peggio di loro perché violentiamo il prossimo per inezie senza alcuna importanza.

Ci sono momenti in cui è sano e vitale combattere per la propria sopravvivenza, ma nella maggior parte dei casi vince chi fa gioco di squadra.

Sono a 2 metri dal marciapiede, la linea del marcia piede è più o meno quella che ho disegnato. Ovviamente stavano costringendo gli altri a spostarsi per vedere qualcosa
Sono a 2 metri dal marciapiede, la linea del marcia piede è più o meno quella che ho disegnato.
Ovviamente stavano costringendo gli altri a spostarsi per vedere qualcosa

Abbiamo un sistema limbico (emotivo) per questo ma lo abbiamo dimenticato, abbiamo dato un Nobel a Nash per aver formalizzato in matematica questo verità.

Perché questa è una verità, una delle più ampie, una di quelle più imprescindibili.

L’Italia non si merita questi italiani, questi squallidi furbi, scorie societarie che andrebbero smaltite come tali.

Non sono arrabbiato, vorrei che tutti si ricordassero che possiamo essere meglio di così, molto meglio.

Esempi dalla PA


La faccio breve.

In una città costiera pugliese quattro giovani hanno aperto un servizio per il ritiro dei rifiuti in cambio di un corrispettivo per i contributori.

Il loro modello di business prevedeva una sorta di collaborazione con l’amministrazione locale, per creare altri punti di raccolta rendendo più capillare il servizio.

Ecco alcuni link:

Lascio ad ognuno le proprie riflessioni e approfondimenti.

Personalmente ritengo che se dei privati si inventano un business, che dovrebbero fare le pubbliche amministrazioni, assumendosi i rischi iniziali, le stesse istituzioni dovrebbero essere felici e cercare di supportarli per trasformare una esperienza su piccola scala in una iniziativa più ampia.

Fabrizio De André


Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro

E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria
— F.d.A. / F.Pivano / E.L.Master