Archivi tag: Quora

Là dove non vuoi guardare


La risposta originaria è rintracciabile su Quora; pronti? Non sarà facile da digerire.

La pedofilia è un orientamento sessuale o una devianza mentale?

Domanda molto complessa e delicata.

Bisogna partire con ordine: la pedofilia non è equivalente ad una violenza o ad uno stupro. Sebbene i fatti di cronaca spesso parlino di eventi in cui un adulto usa il suo potere (di qualsiasi genere) per forzare un “non maturo” ad avere rapporti contro il suo volere, pedofilia ha un altro significato.

Si può intuire come l’utilizzo del termine “non maturo” introduca il secondo problema.

Cosa è un “non maturo”? Come viene definito?

Ci sono sostanzialmente due approcci: uno biologico, l’altro psicologico/legale.

Quello biologico è facile (in apparenza): consideriamo non maturo chi non ha ancora avuto lo sviluppo genitale (in fase pre-puberale).

Questa distinzione è più o meno quella seguita dalla psichiatria e si può leggere anche su wikipedia.

Sulla stessa pagina possiamo anche osservare che ci sono anche altre due sottocategorie:

Quest’ultimo ci porta alle considerazioni psicologiche e quindi legali e, come vedremo, in realtà farà collassare l’arogmento sulle stesse basi.

Provare attrazione per un adolescente è un orientamento, una perversione o altro?

Iniziamo con il dire che qualunque aspetto morborso, in qualunque contesto è una perversione; a rigore non dovrei dire così, ma la faccio molto semplice.

Questa assunzione è però molto potente, dopo aver rimosso le tematiche di violenza all’inizio ora stiamo rimuovendo l’ipotesi di morbosità, cioè di malattia (in senso di distorsione) psichica.

Non vuol dire che non esistano questi casi, semplicemente per procedere nella risposta stiamo suddividendo in categorie:

  1. violenza: è un reato in qualsiasi caso e non ci sono attenuanti
  2. morbosità: è una perversione

Negli altri casi si tratta sempre di perversione o solo di orientamento?

Per quanto riguarda l’attrazione per gli adolescenti potrei citare la normativa italiana che considera reato di pedofilia fino ai 14 anni, ma preferisco chiamare in causa il caso di Brietney Spears.

Una ragazzina che diventa una sex symbol.

Come ci poniamo qui di fronte? Milioni di persone perverse? Lo show bisness che la faceva apparire diversa? E se anche fosse perché questo sarebbe una giustificazione?

Ehhhhhhhh non è banale e ci può aiutare solo un arido pragmatismo.

Se una persona è attratta da persone adulte e si trova di fronte un’adolescente (ma anche un anziano) camufatto da adulto ne potrebbe essere attratto, perché SEMBRA una persona adulta.

In fondo, l’attrazione è legata in gran parte all’aspetto esteriore, ma più in generale alla “forma” con cui una persona decide di mostrarsi.

La sua immagine pubblica direi.

E si badi che questa distinzione tra pubblico e privato e il suo ruolo nell’attrazione vale per chiunque: quando ci “vestiamo bene” o ci trucchiamo per uscire stiamo di fatto indossando una diversa versione di noi stessi.

Tornado a noi: è dunque ebefilia essere attratti da adoloscenti che sembrano adulti oppure no?

Il pragmatismo di cui sopra, ma fa rispondere NO: ognuno è responsabile di ciò che fa (compreso mimetizzarsi o fingersi altro), non è corretto chiedere a chi subisce una strategia di mimetismo di essere responsabile al posto di chi la applica.

Detto in altri termini: non può essere considerato sbagliato essere attratti da una persona che si mostra come adulta.

Tuttavia, quando si tratta di questi temi, non è la semplice attrazione soprattutto se occasionale, il fulcro del problema: lo riprendiamo meglio dopo.

Faccio un focus sul mimetismo degli adolescenti perché nella volgata si dà per assodato che l’adulto deve resistere a queste eventuali tentazioni; cioè ti scuso se sei attratto, ma la tua responsabilità di adulto deve farti negare questa attrazione e giammai approcciarti ad un adolescente.

Eeeee no. Messo in questo modo è inaccettabile. Lo è perché è massimamente ipocrita.

Il caso di Brietney Spears è stato emblematico, ma in realtà tutte le giovani ragazze dello star system sono state “sessualizzate” per vendere di più.

Quello che emerge è che queste ragazzine sono state addobbate come sex symbol per spingere una certa reazione nel pubblico, salvo poi colpevolizzare il pubblico stesso.

Le responsabilità vanno suddivise e tutti devono concorrere al giusto inquadramento delle cose, viceversa regna solo una grandissima confusione.

Questo vale anche a casa nostra, nelle realtà quotidiane, ai ragazzi va parlato e spiegato che fingersi adulti può richiamare l’attenzione degli adulti.

Attenzione!! Non vuol dire che l’adulto in questione poi ricorrerà a violenza! Bisogna smetterla di semplificare le cose.

Vuole solo dire che un adulto potrebbe non riconoscere l’adolescente sotto l’immagine mostrata e approcciarlo come adulto.

Questi eventi non sono traumatici, ma possono essere spiacevoli, fonte di confusione e destabilizzanti.

E lo sono perché capita sempre così, quando fingi di essere quello che non sei; a qualunque età.

Riassumento fino qui:

  1. violenza: è un reato in qualsiasi caso e non ci sono attenuanti
  2. morbosità: è una perversione
  3. un adolscente che si mostra maturo: non rientra nella ebefilia; tuttavia è un aspetto molto problematico perché strumentalizzato dallo star system e sottovalutato nel privato.

Torniamo al tema iniziale, superati i fenomeni di mimetismo, ci concentriamo sulla ebefilia cioè un adulto che prova attrazione (non morbosa, lo abbiamo detto prima) verso adolescenti che fanno gli adolescenti.

Di nuovo il nostro pragmatismo ci aiuta: è una pratica diffusa in varie parti del mondo, a cominciare dalla Grecia Antica per cui è probabile sia un semplice orientamento sessuale e non una perversione.

Tuttavia un’analisi più ampia ci pone di fronte ad alcune questioni non banali.

I rapporti di forza psichica tra un adolescente e un adulto sono molto sbilanciati.

Lo rendo con un esempio crudo: i guerrieri suicidi vengono arruolati tra i ragazzini perché sono più pronti a morire per un po’ di parole vuote (chiamate ideale).

Questo ci conferma, senza troppi panegirici, che un’adolescente non è in grado di confrontarsi alla pari con un adulto e che quindi può essere manipolabile.

Queste riflessioni non hanno un particolare valore nel merito della domanda che si concentra sull’attrazione/perversione sessuale, ma contano mentre valutiamo la nostra società.

E di nuovo, registro che sia carente nella formazione. C’è un enorme vuoto culturale, le cose non vengono dette, non vengono spiegate e nessuno verifica che siano comprese e recepite.

Mentre molti si indignano al solo pensiero che un adulto possa avere un rapporto sessuale con un minorenne, nessuno si preoccupa di capire che il vero rischio non è nel sesso, ma il rapporto interpersonale in sé.

E non è sbagliato avere un rapporto emotivo con un adolescente, ci mancherebbe! Mettiamo in galera tutti i professori o gli amici di famiglia?

Il problema è lasciare un adolescente da solo, vederlo sempre come un bambino e non dargli gli strumenti per non perdersi nel rapporto con un adulto.

Il problema è talmente vasto, che anche gli adoloscenti diventati adulti spesso non hanno questi strumenti: tutte le persone che in un modo o nell’altro ricadono in luoghi comuni quando parlano di amore sono di fatto in questa situazione.

E sì, la stragrande maggioranza delle persone è emotivamente immatura; anche a 40 anni e più.

Perdiamo tempo a chiederci se è una cosa è giusta o no in generale, invece che impiegarlo per fornire agli individiui gli strumenti per decidere da soli.

Rifacciamo il punto:

  1. violenza: è un reato in qualsiasi caso e non ci sono attenuanti
  2. morbosità: è una perversione
  3. un adolscente che si mostra maturo: non rientra nella ebefilia; tuttavia è un aspetto molto problematico perché strumentalizzato dallo star system e sottovalutato nel privato.
  4. l’ebefilia è probabilmente un orientamento, ma ha sociologicamente parlando molti aspetti problematici che sono sistematicamente ignorati.


Giunti a questo punto abbiamo quasi finito il ragionamento.

La ricerca del piacere sessuale si risveglia in ogni individuo in momenti diversi e il piacere è piacevole.

Scusa la tautologia, ma sembra che questa evidenza non venga mai considerata.

Un bambino o un adolescente che scopre il piacere sessuale ha naturalmente voglia di sperimentarlo, cioè capita così a tutti, basta prendere un testo di sessuologia per rendersene conto.

Che il bambino o l’adolescente, voglia sperimentarlo da solo, con coetanei o con persone adulte come lo inquadriamo? Preferenze, orientamento o perversione?

E giunti fino a qui, possiamo finalmente dire: ma CHI SE NE FREGA!?!?!?

Dare un nome alle cose è fonamentale, ma bisogna dare i nomi giusti alle cose giuste.

La nostra attenzione non dovrebbe essere attirata dalla mera differena di età, ma da come i rapporti si instaurano.

Per il benessere di un individuo non è pericoloso un rapporto sessuale consenziente, quanto il rapporto interpersonale in sé.

Un evento isolato (sempre consenziente e non morboso) difficilmente avrà grosse conseguenze nello sviluppo di un individuo, mentre un legame affettivo ne avrà molti.

Il legame dobbiamo indagare: la differenza di forze tra un adulto e un bambino o un adolesente non possono essere passate sotto silenzio.

Chi instaura un rapporto con un altro individuo sfruttandone deliberatamente le debolezze, ha per me un che di perverso.

Non è influente l’età, ma la mancanza di rispetto e l’azione deliberatamente manipolatoria.

Beninteso: non assolvo chi vive fuori dalla realtà e nega le evidenze, è da condannare anche chi non guarda le cose in faccia, chi non vuole crescere, chi alla fine cerca quelle menzogne di cui sopra.

Spesso ogni vittima trova il suo carnefice e meriterebbero di essere “puniti” entrambi.

E lo so che non è un discorso facile, ma crescere è una responsabilità persnonale: non farlo ha delle conseguenze personali ma anche sociali (es.: come si può educare un figlio se se si rifiuta di crescere a propria volta?)

Detto questo cappello, è evidente che un adolescente o un bamino è in uno stato di svantaggio psicologico e non ne ha colpa, non è una sua mancanza, deve ancora fare certe esperienze.

Quindi, nel caso di una relazione tra adulto e bambino o adolescente mi farei le stesse domenade che mi farei tra due adulti: uno dei due è irrispettoso o manipolatorio? se sì è perversione, se no sono fatti loro.

E quindi giungiamo alla fine:

  1. violenza: è un reato in qualsiasi caso e non ci sono attenuanti
  2. morbosità: è una perversione
  3. un adolscente che si mostra maturo: non rientra nella ebefilia; tuttavia è un aspetto molto problematico perché strumentalizzato dallo star system e sottovalutato nel privato.
  4. l’ebefilia: probabilmente è un orientamento, ma ha sociologicamente parlando molti aspetti problematici che sono sistematicamente ignorati.
  5. il gusto sessuale conta poco:
    • se il rapporto interpersonale è irrispettoso o manipolatorio: perversione
    • se il rapporto è rispettoso e corretto: orientamento sessuale
  6. infantofilia: per quanto detto sopra è una perversione

Come dicevo all’inizio le cronache parlano di violenza a sfondo pedofilo chiamandola pedofilia, ma è profondamento sbagliato.

La maggior parte degli individui affetti di pedofilia non ricorre a violenza e molti di loro vivono una vita di sofferenza non indulgendo nelle proprie inclinazioni.

Praticamente non ci sono cure, non si può imparare ad essere attratti da altro.

E anche in questo caso, trovo che la società sia carente nella formazione e nella divulgazione.

Un narcisista può guarire con un libro?


Inizio qui il collegamento del blog a Quora, inaugurando un nuovo tag che con molta fantasia chiamerò… quora.. ehm…

Ok la cosa funziona così, faccio copia incolla (magari rileggo e correggo, se ci riesco) e metto i riferimenti…. oggi sono creativo eh…

Dai si comincia!


Domanda

Un narcisista può guarire leggendo libri che affrontano tale problematica ed auto-aiutarsi? C’è una possibilità oppure è pura utopia? La domanda è più o meno valida per qualsiasi problematica di natura psicologica.

Risposta

No, non può, se potesse non sarebbe più un narcisista.

Ok, risposta un po’ troppo laconica, mi spiego meglio.

La sindrome narcisistica è una patologia molto precisa e grave che porta l’individuo a ritenere di essere l’unica cosa cui valga la pena occuparsi, giacché la sua dimensione emotiva è quasi totalmente repressa; la sua posizione risulta quindi essere molto razionale.

Inoltre, per paradosso, sebbene sia incapace di dare valore al suo sistema emozionale un narcisista è fortemente empatico (nell’accezione moderna che indica la capacità di riconoscere emozioni e stato d’animo a livello sociale, cioè superficiale e non profondo), questo gli consente di manipolare agevolmente gli altri, considerandoli inferiori anche perché succubi del suo talento.

Sul narcisista ci sarebbe molto da dire, ma mi fermo qui perché penso sia più importante un altro punto.

Qualunque problema psicologico o sociologico (ma in senso lato anche fisiologico) per essere affrontato richiede di essere riconosciuto.

La negazione è il principale limite alla possibilità di guarigione.

Superato questo scoglio, guarirsi da soli è estremamente difficile, ma possibile.

Io consiglio sempre di affrontare la cosa da più parti: specialista, libri, amici, meditazione, ecc.